scarpe rotte ... e pur bisogna andar
SINOSSI
Il nostro racconto parte da una scelta.
Terminata la seconda guerra mondiale da qualche anno, un ragazzo, diventato uomo, intraprende un percorso per ritrovarsi. Non avendo più lacrime da versare la cosa che può fare è quella di Camminare e andare avanti, citando spesso il motto della canzone diventata un inno che invoca la necessità di proseguire:
“scarpe rotte, eppure bisogna andare”.
Questo cammino lo porterà a casa, da cui manca da diverso tempo e quello che troverà non è certo ciò che si aspettava: una casa Vuota, completamente a soqquadro, tra polvere, cocci, e alcuni oggetti che diventeranno talismani per far rivivere i ricordi di una vita fatta di incontri.
Tra questi le maschere sceniche che lui stesso colorava prima della guerra che diverranno mezzo per avviare un processo di rielaborazione. Le maschere di commedia verranno rinnovate e gli stereotipi si adatteranno ai personaggi della storia, per un viaggio dove l’affabulazione si intreccia con la cruda realtà, raccontata con una leggerezza che lascia un senso di tenerezza e amarezza.
“Questa è la storia di un ragazzo che ad un certo punto ha dovuto fare una scelta”
Crediti
Regia e drammaturgia di Luca Comastri
Con Lidio Granata
Musiche originali di Umberto Cavalli
Produzione Fraternal Compagnia APS
Scenografia Maschere e Costumi Atelier Cava delle Arti
Lo spettacolo mescola leggerezza e amarezza, tenerezza e disincanto, ricordando che la guerra non lascia vincitori ma solo sconfitti. È un viaggio per riaffermare che la libertà ha un costo altissimo, pagato da molti innocenti, e che oggi più che mai è necessario ricordare e continuare a raccontare.